Il monitore milanese: Il burattino di Pontida

martedì 21 giugno 2011

Il burattino di Pontida

Berlusconi regge con la maggioranza che è riuscito a coagulare intorno a sé, in un modo o nell'altro. Bossi risponde: "nulla è scontato". Da dieci anni il Senatùr è un burattino che cerca di nascondere la mano di chi lo muove.

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Il segreto del bello è l'originalità

"Noi moderni, a forza di spirito, di erudizione, di critica, di gusto, andiam perdendo tutto quel vero bello che solo si ottiene per l'originalità; perché gli uomini non sono originali se non quando sentono ed espongono sentimenti proprj; e non si sente nel gabinetto e nelle officine de' grammatici e de' retori, ma nei vasti campi della natura, nella città, nella casa; non si sente senza morale privata e senza morale pubblica".

Da un articolo di Vincenzo Cuoco su "Il Giornale Italiano", 23 maggio 1804.

Recensioni di libri

Alessandro Passerin d'Entrèves, La dottrina dello Stato, Torino, Giappichelli 1967. Il professor d'Entrèves (1902-1985), eminente studioso di filosofia politica, liberale autentico, spiega quali sono i tratti distintivi dello Stato servendosi di tre categorie interpretative ricavate dal pensiero politico di Max Weber: lo Stato come forza, lo Stato come potere, lo Stato come autorità.
Alexis De Tocqueville, L'Antico Regime e la Rivoluzione, Milano, Rizzoli 1996. Tocqueville descrive le istituzioni della Francia di antico regime mostrando come la monarchia assoluta, cancellando le libertà feudali tra XVI e XVII secolo, realizzò il 'dispotismo ministeriale' ben prima della Rivoluzione e dell'Impero napoleonico.
Angela De Benedictis, Politica, governo e istituzioni nell'Europa moderna, Bologna, Il Mulino 2001. La storica De Benedictis ripercorre i tratti salienti della storia costituzionale dell'Impero germanico, della Spagna, della Francia e dell'Inghilterra. Nella seconda parte del libro viene compiuta un'interessante analisi dei concetti e delle dottrine su cui poggiavano le istituzioni cetuali dell'antico regime europeo.
Camillo Messi, Guarda la Vecchia! Milano, Il Muro di Tessa 2009. Un giovane scrittore, Camillo Messi, pubblicò nel 1749 una serie di gustose novelle aventi per tema una caccia alle streghe. Negli anni Quaranta del Settecento, in una Milano provata dalle guerre di successione europee, ronde di milanesi si sarebbero aggirate per la città picchiando le donne che incontravano. Nei volti delle malcapitate essi ravvisavano le fattezze di una vecchia strega intenta a spargere il malocchio recando sciagure agli ignari passanti. Episodi di isteria collettiva narrate dal Messi con piglio scherzoso, una vicenda di inquietante attualità tra il vero e il verosimile...
Carl Schmitt, Il nomos della terra, Milano, Adelphi, 2003. In questo memorabile lavoro di Carl Schmitt, oltre a una efficace descrizione dei rapporti tra i poteri pubblici mondiali nei diversi ordinamenti giuridici spaziali della terra e del mare, viene svolta un'acuta riflessione sul concetto di guerra nel diritto internazionale: dalla guerra "ex iusta causa" poggiante sui principi teologico dottrinari della res publica christiana medievale si passò progressivamente in età moderna (secoli XVI-XIX) al principio dello "iustus hostis"; tale nuova concezione del nemico fu resa possibile grazie all'affermarsi del capolavoro del pensiero giuridico occidentale: lo ius publicum europaeum basato sull'esistenza di Stati sovrani all'interno dei loro territori. Un nuovo cambiamento nei rapporti di diritto internazionale ebbe luogo nel Novecento, a partire dai contraccolpi determinati dalla fine del primo conflitto mondiale: la guerra, ora mondiale nella disciplina giuridica internazionale, cessò di essere retta su un ordinamento rigorosamente impersonale poggiante sul principio dello "iustus hostis" e riprese in parte le categorie medievali della "iusta causa": tale mutamento nei rapporti tra gli Stati portò a un concetto di guerra cui non fu estranea la tendenza alla criminalizzazione del nemico da parte del vincitore.
Carl Schmitt, Le categorie del politico, Bologna, Il Mulino 1972. Vi sono raccolti alcuni tra i più acuti saggi di scienza politica e di storia delle dottrine. Il testo è corredato di preziose note esplicative che Schmitt, dalla vetta dei suoi ottant'anni suonati, scrisse appositamente per questa edizione italiana. Centrale nel volume la teoria che fonda il politico sull'irriducibile opposizione di amico-nemico.
Carl Schmitt, Terra e mare, Milano, Adelphi 2002. Il giurista e scienziato della politica Carl Schmitt (1888-1985) descrive le norme di comportamento cui obbediscono le civiltà terrestri e le civiltà fiorite sul mare. Il progresso tecnologico ha però annullato l'antica opposizione terra/mare... opposizione n a t u r a l e che fu decisiva nel forgiare l'identità dei popoli terrestri e marittimi.
Emilio Lussu, Marcia su Roma e dintorni, Torino, Einaudi, 2002. Emilio Lussu, fondatore del partito sardo d'azione, coraggioso antifascista, racconta il clima in cui nacque e si affermò il fascismo. Il quadro è drammatico reso ancor più disarmante dai voltafaccia di tanti italiani che si lasciarono corrompere dal regime mussoliniano.
Federico Chabod, L'Italia contemporanea (1918-1948), Torino, Einaudi 2002. Chabod ripercorre la storia italiana negli anni successivi alla Grande Guerra, descrivendo il clima politico che favorì la nascita del fascismo, il ventennio della dittatura e la catastrofe del secondo conflitto mondiale. Significative per rigore scientifico le pagine sulla Resistenza.
Giacomo C. Bascapè, Il Naviglio di Milano, Milano, Strenna del Pio Istituto Rachitici, 1949-50. L'autore descrive i navigli mettendoli in relazione con la vita quotidiana dei milanesi nei secoli passati. Arricchito dalle immagini indimenticabili di Giannino Grossi, il libro pecca forse di eccessiva nostalgia per i vecchi tempi. Purtroppo introvabile.
Gianfranco Miglio, Introduzione al Mito del Lario, Como 2007. Estratto da Larius, ristampa anastatica a cura della Camera di Commercio di Como. Il professor Miglio ripercorre la storia del lago di Como dall'antichità al XVII secolo, raccogliendo con rigore scientifico le testimonianze dei grandi scrittori dell'età classica, medievale e moderna. Le pagine sono arricchite di splendidi fregi e caratteri tipografici.
Gianfranco Miglio, L'asino di Buridano, Vicenza, Neri Pozza, 1999. Dopo aver condotto un'analisi disincantata della storia italiana, il professor Miglio propone un modello di Costituzione federale poggiante sulla divisione della sovranità tra gli organi del potere federale e gli enti territoriali in cui dovrebbe articolarsi la nuova Repubblica: Comunità regionale del Nord Italia, Comunità regionale del Centro Italia, Comunità regionale del Sud Italia e le 5 Regioni a Statuto speciale aventi dignità di Comunità regionali.
Indro Montanelli, Morire in Piedi, Milano, Rizzoli 2006. Montanelli ripercorre il fallito attentato contro Hitler avvenuto il 20/VII/1944 e la feroce reazione scatenata dal Fuhrer contro i congiurati, tutti appartenenti alla Wehrmacht: molti di questi militari seppero affrontare la morte con esemplare dignità.
Indro Montanelli, Qui non riposano, Milano, Rizzoli 2001. 17 ottobre 1944. Nei boschi della val d'Ossola vengono trovati i cadaveri di tre uomini uccisi in circostanze misteriose. In questo romanzo Montanelli descrive il dramma della guerra civile italiana tra il 1943 e il 1945, raccontando la curiosa storia dei personaggi con la sua dissacrante vena ironica.
Konrad Lorenz, L'altra faccia dello specchio, Milano, Adelphi, 1974. Lo scienziato ed etologo Lorenz descrive il comportamento degli esseri viventi, dimostrando in modo impressionante come i processi conoscitivi degli animali (incluso l'uomo) tendano costantemente alla conservazione della specie. Quando la libertà è limitata dall'istinto...
Leopoldo Armaroli, Sulla rivoluzione di Milano, Milano, Il Muro di Tessa 2008. In questa preziosa memoria il conte maceratese ricorda i fatti drammatici avvenuti a Milano tra il 17 e il 20 aprile 1814: la fine del regno d'Italia napoleonico, la rivolta milanese e il linciaggio del ministro Giuseppe Prina sono rievocati in pagine di amaro e disincantato realismo.
Nicola Raponi, Politica e amministrazione in Lombardia agli esordi dell'Unità, Milano, Giuffré 1967. Sulla base di una ricca documentazione risalente al primo Ottocento, lo storico Raponi descrive la vita politica e sociale nel Regno lombardo veneto. In fondo, l'ostilità dei lombardi nei confronti della politica si formò nel decennio preunitario in reazione all'assolutismo e al centralismo dell'imperatore d'Austria.
Pierangelo Schiera, Il cameralismo e l'assolutismo tedesco. Giuffrè, Milano 1968. Archivio Fisa 8. In questo bel lavoro Pierangelo Schiera illustra le ragioni che portarono i Sovrani dei maggiori Stati tedeschi (Austria, Prussia, Sassonia) ad istituire nel Settecento le cattedre di Cameralistica all'interno dei collegi e delle maggiori università del Reich germanico. Il Cameralismo - un insegnamento rivolto a chi intraprendeva la carriera impiegatizia nell'amministrazione pubblica dello Stato assoluto - si articolava in tre discipline: scienza delle finanze, economia pubblica e scienza dell'amministrazione o di polizia. Gli economisti assunsero un ruolo decisivo nell'elaborazione delle politiche pubbliche dei monarchi assoluti, il che diede loro un'importanza pari se non superiore a quella dei giuristi al servizio dello Stato di polizia settecentesco. Ciò dipese dall'evoluzione significativa assunta dal diritto naturale che, grazie alle elaborazioni concettuali di filosofi quali Samuel Pufendorf e Christian von Wolff , passò da una dimensione teologico corporativa ad una secolarizzata e soggettiva imperniata sui diritti individuali concepiti in un'ottica progressivamente edonistica. Come mostra Schiera in questo bel libro, l'insegnamento della Cameralistica andò quindi di pari passo con l'affermarsi in Germania dello Stato di polizia assoluto (Polizeistaat) i cui complessi e poderosi apparati burocratici erano rivolti al conseguimento della felicità e del benessere dei sudditi. Un nuovo tipo di potere pubblico che gli storici tedeschi definirono "Wohlfahrtsstaat".
Victor Lucien Tapié, Monarchie e popoli del Danubio, Torino, Sei 1972. Tapié racconta la storia della civiltà austriaca descrivendo il mosaico variegato dei popoli sottoposti al governo degli Asburgo. Nel corso dell'età moderna si passò dall'unione monarchica basata sui molteplici diritti dei ceti e delle comunità a una serie di Stati governati dall'imperatore: Austria-Boemia, Ungheria, Lombardo-Veneto...

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